La regina della frutta secca: la nocciola del Piemonte

Tra le tante varianti di frutta a guscio vi è questa delizia, famosa in tutto il mondo, che nasce dalla coltivazione delle piante di nocciolo sulle dolci colline del basso Piemonte, soprattutto nell’Alta Langa.
È una nocciola che si può definire la migliore tra tutte, sia come gusto che come qualità. La nocciola del Piemonte ha un sapore particolare proprio perché nella zona dove nasce vi sono altitudine e condizioni climatiche uniche, influenzate anche dall’area del mare, che donano quel sapore finale alla nocciola che la fanno differenziare da tutte le altre: dolcezza, persistenza e nessun difetto; maggiore scioglievolezza, sentori di fiori e miele, e nei prodotti derivati ancor più che nel frutto stesso.

Come si distingue la nocciola del Piemonte dalle altre varietà?

Le piante di nocciolo sono diffuse ovunque in Europa, e il frutto da esse prodotto era apprezzato già da Greci e Romani, che amavano arricchire i loro giardini con questo albero. Ne esistono diverse varietà, ma quella che genera la nocciola IGP del Piemonte si trova esclusivamente in provincia di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino, oltre che nelle Langhe, nei tratti collinari del Roero e del Monferrato. Pare che sia un fortuito incrocio tra varietà selvatiche che grazie al clima idoneo e ad un terreno ricchissimo di minerali è in grado di produrre i frutti migliori tra le specie. Esteticamente, la nocciola del Piemonte appare sferica ma dalle dimensioni variabili, mentre il guscio è tipicamente sottile ma molto resistente, dalla colorazione opaca e colma di striature. Il frutto è di grandi dimensioni, con una croccantezza unica e con una pellicina che si elimina facilmente dopo la tostatura.

Raccolta, essiccazione, sgusciatura

Il rigido protocollo che contraddistingue il disciplinare di produzione delle nocciole del Piemonte permette di conservarne le preziose proprietà, che rendono questa varietà la più apprezzata e nobile nell’ambito della pasticceria e della produzione dolciaria. La raccolta avviene in tempi velocissimi, per preservare la giusta umidità del frutto, mentre l’essiccazione le rende conservabili anche per lungo tempo. Il processo di sgusciatura diviene una fase fondamentale per la nocciola del Piemonte che è particolarmente apprezzata poiché, grazie al guscio sottile e alle grandi dimensioni del frutto, arriva a rendere anche più del 50%. Una volta calibrate – lo standard varia dagli 11 ai 15 millimetri di diametro – le nocciole del Piemonte arrivano a quella che forse è la fase più delicata in assoluto: la tostatura, il processo che dona ad esse il sapore finale e l’enfatizzazione dell’aroma, unico e irripetibile.

Le tante prelibatezze create con la nocciola del Piemonte

Si pensa alla nocciola e subito viene in mente il golosissimo Gianduiotto, il cioccolatino che dalla seconda metà del 1800 ha fatto la storia del cioccolato. Ma come non farsi venire l’acquilina in bocca pensando anche ai Baci di Dama, ai croccanti e torroni, alle creme spalmabili – il mix nocciole e cacao è divenuto leggendario – e alle innumerevoli torte e biscotti? Per non parlare di tutta una serie di pralineria a base di nocciole tostate che possono essere guarnite con cioccolato bianco, cioccolato fondente, zucchero o miele o addirittura salate, per soddisfare i palati più esigenti. Un’altra delle peculiarità delle nocciole piemontesi è il maggior contenuto di olio rispetto alle altre varietà; difatti, l’olio di nocciola prodotto con esse viene utilizzato non solo in cucina, per l’alto contenuto di acidi grassi essenziali, ma anche per trattamenti naturali e dulcis in fundo – è proprio il caso di dirlo – come base per produrre squisiti gelati.

Curiosità

In tempi lontani, il territorio delle Langhe era piuttosto povero e il cioccolato era merce rara; si scoprì che la nocciola prodotta in questa zona, una volta tostata, ricordava molto il sapore del cioccolato, motivo per cui veniva utilizzata spesso al suo posto. Sia l’olio che la farina di nocciola, erano usati per molti prodotti e persino i gusci venivano riciclati come combustibile. I benefici nutrizionali delle nocciole, infine, sono noti ed evidenti: grazie alla presenza di amminoacidi essenziali, vitamine E, B e C, acidi oleici, Magnesio e Fosforo, contribuiscono a contrastare il colesterolo “cattivo” (LDL) e hanno azione protettiva dell’apparato cardiocircolatorio, oltre che azione antiossidante. Ecco perché le nocciole piemontesi non sono solo buone e golose, anche da mangiare semplicemente sgranocchiandole, ma rappresentano un ottimo superfood da inserire tra gli alimenti utili a mantenere un corretto piano alimentare.

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